Quando l’avventura chiama, ci sono persone che non possono non rispondere. Una di queste è sicuramente Marco Borneti, runner ed esploratore, che ci racconta le sue imprese ed allenamenti (estremi e non) in posti bellissimi. Dall’Antartide alle Isole Fær Øer, per Marco la vita è un continuo viaggio alla scoperta di nuovi angoli di mondo, che lui esplora correndo.
Gli abbiamo fatto qualche domanda per lasciarci trasportare in viaggio con lui.
Cosa vuol dire per te possedere uno spirito avventuroso?
Ritengo sia la linfa della mia vita. Non potrei mai pensare di vivere senza avventura, senza esplorare nuovi territori. C’è un legame intimo e profondo tra me e l’ignoto, che mi spinge sempre a cercare lo stimolo che mi appaga. Credo di essere innamorato della natura e che lei lo sia di me.
C’è un legame intimo e profondo tra me e l’ignoto, che mi spinge sempre a cercare lo stimolo che mi appaga. Credo di essere innamorato della natura e che lei lo sia di me.
Quando hai iniziato a pianificare le tue prime avventure e cosa ti ha spinto a farlo?
Iniziò tutto nel 2013 quando ebbi una serie di lutti in famiglia. Sentii che l’unico modo per trovare la pace e la serenità era quello di perdermi nella natura e fu così che feci la mia prima scalata scegliendo come meta il Corni Grande del Gran Sasso. Fu amore a prima vista, da quel momento la natura e l’avventura sono entrate a far parte di me.
Raccontaci brevemente quali sono le imprese che ti sono rimaste più impresse nella memoria e nel cuore
Ad essere sincero ogni esperienza ha lasciato un segno nel mio cuore, ma due su tutte non potrò mai dimenticarle.
Lo scorso Giugno 2021 durante la “Lavaredo Ultra Trail” mi lesionai il tendine d’achille, riuscii a finire la gara in condizioni abbastanze pietose ma con il sorriso. Il giorno seguente però avevo programmato un allenamento favoloso con destinazione il Lago di Sorapis, il problema era però la mia caviglia, gonfia come una palla da rugby!
In posti del genere non ci si capita tutti i giorni, per cui decisi di andare e non pensare al dolore che avevo… Non riuscivo neanche a camminare, ma furono i 20km più belli della mia vita, perso tra le Dolomiti. Oltre a questa esperienza, non posso non menzionare il mio viaggio in Antartide, un posto unico al mondo dalla bellezza selvaggia ed incontaminata. Gli Iceberg, le distese di ghiaccio a perdita d’occhio, le balene a pochi metri dal gommone… Avrei bisogno di un libro per descrivere tutta questa bellezza!
Quali sono le sensazioni che predominano nel corso delle tue avventure?
Le sensazioni che predominano sono tante e tutte estremamente belle. Prima di iniziarne una, c’è il desiderio di “conquistare” una nuova meta. Prendo il pc, mi siedo, apro Google Maps ed inizio ad esplorare, a cercare quel posto che mi intriga e cattura il mio cuore.
Dopodichè inizio a preparare le mappe, adoro cercare gli angoli perduti, che sia un lago montano oppure un sentiero in quota… Poi si sceglie la giusta compagnia e si preparano le valigie! Durante il viaggio si susseguono diverse emozioni, ad essere sincero quella che sento sempre più forte è la voglia di vivere che ti fa battere forte il cuore.
Qual è il tuo prossimo obiettivo avventuroso?
Tra qualche giorno partirò per una magnifica avventura alle Isole Faroe, un piccolo angolo di paradiso in mare aperto tra l’Islanda e la Scozia. L’obiettivo è quello di correrle da Ovest ad Est, passando da Nord a Sud per circa 50km al giorno, visitando cascate, scogliere, montagne e panorami mozzafiato che soltanto un’isola vulcanica ti può regalare.
Anche tu non vedi l’ora di scoprire le prossime avventure di Marco? Seguilo qui!
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Nota: le informazioni contenute negli artcoli del Polar Blog non sostituiscono i consigli di un professionista. Consulta il tuo allenatore prima di iniziare un nuovo programma di allenamento.